Terzo anno, terzo incontro con Carmen Ruello, la biologa, che ha guidato l’associazione dal 2017 in un percorso alla scoperta delle potenzialità e dei benefici dei batteri. Un successo il messaggio di Carmen: tra soci e simpatizzanti oggi a Livorno si contano almeno 50 fermentatori. Chi sono? Non sono stregoni. Sono persone che hanno messo in pratica il messaggio della biologa: “i Fervida possono aiutare questo mondo”. Ma cosa sono i Fervida. “In sostanza sono batteri addomesticati” afferma Gabriele Volpi. presidente di Eco-Mondo. In pratica un aceto aromatico che si realizzano con i seguenti ingredienti: un vaso cilindrico di vetro da 5 litri, 800 grammi di zucchero di canna biologico cristallino sciolti in 4 litri di acqua (decantata 2 giorni per declorarata), una potatura di una pianta fresca (salvia, rosmarino, lavanda, edera, ecc.). Si infila tutto nel vaso, la pianta quanto basta a lasciare uno spazio del 10% libero nel vaso. Poi si mette il tappo senza chiuderlo (deve respirare) e si copre con un canovaccio o una calza per non fare entrare i moscerini (i nemici numero uno del Fervida). I primi giorni si controlla una volta al giorno (attenzione quando si toglie il tappo a farlo sgocciolare dentro il vaso!) e si preme leggermente sulla pianta che tende a galleggiare per farla immergere. Poi si può controllare anche una volta ogni due giorni. Poi sempre meno. Ogni volta si assaggia in modo da sentire la trasformazione in aceto. Dopo tre/quattro mesi è pronto per: lavare i panni, detergente per il bagno, per i pavimenti si usa diluito al 20%. Dopo un anno circa si può assumere con cautela come integratore della flora batterica. Per ogni specifico compito occorre comunque che il Fervida sia filtrato con un colino non metallico e chiuso in contenitori di vetro scuro. Se siete interessati contattateci.