Appello per la difesa della salute dall’elettrosmog

In Italia vige da tanti anni, da quando ci sono le antenne della telefonia mobile, un limite di esposizione della popolazione all’elettrosmog tra i più bassi (6 volt/metro). Nel 2012 il governo Monti ha fatto approvare una modifica al metodo di misura dell’elettrosmog. In tutto il mondo si fa una media su 6 minuti, in Italia dal 2012 si fa la media su 24 ore. Così i valori alti di giorno sono mediati da quelli bassi di notte. Un modo per aumentare il limite senza aumentarlo.
In questi giorni è in discussione la legge sulla concorrenza in parlamento. In Senato, un senatore di Fratelli d’Italia, ha proposto un emendamento per portare il limite da 6 a 15 volt/metro. Parere positivo del governo. Emendamento approvato. In aula al Senato le opposizioni presentano emendamenti soppressivi ma l’aula ha approvato.
Ora è alla Camera. Se verrà approvato, aumenteranno la potenza su tutte le antenne di almeno 3 volte. Per questo motivo è stato inviato ai Deputati un appello.

Carissimi Deputati,

ci rivolgiamo a voi con grande preoccupazione riguardo alla questione dell’elettrosmog e della recente proposta di modifica dei limiti di esposizione alla radiazione elettromagnetica in Italia.

Tale modifica, attualmente in discussione, potrebbe aumentare significativamente i livelli di elettrosmog a cui la popolazione è esposta.

Come ben sapete, l’Italia attualmente è tra i paesi con uno dei limiti di esposizione più bassi in Europa, fissato a 6 volt/metro (valore di attenzione e obiettivo di qualità).

Tuttavia, nel 2012, il governo Monti ha apportato una modifica al metodo di misurazione, passando dalla media su 6 minuti alla media su 24 ore. Questo ha permesso di avere picchi di esposizione che possono superare notevolmente i 6 volt/metro per alcune ore.

La proposta in discussione è quella di aumentare il limite da 6 a 15 volt/metro, un aumento in potenza del 500%, da 0,095 a 0,597 watt/metroquadro.

Prevede anche che si possa arrivare a 60 volt/metro con un aumento, sempre in potenza, del 10.000%.

La nostra preoccupazione principale è che questa modifica possa aumentare la potenza su tutte le antenne, con potenziali conseguenze sulla salute della popolazione.

Sorprendentemente, durante il processo decisionale, nessun parere sanitario è stato richiesto o acquisito, nonostante ci siano centinaia di studi che suggeriscono possibili effetti negativi sulla salute derivanti dall’esposizione prolungata a campi elettromagnetici.

Ricordiamo che nel 2011 l’elettrosmog è stato classificato come “possibile cancerogeno” dall’IARC, un’agenzia dell’OMS.

Oltre ai potenziali rischi per la salute, vi invitiamo a considerare anche gli aspetti ambientali e il principio di precauzione, sottolineando che molte nazioni stanno adottando una posizione più prudente, vietando o limitando l’uso del Wi-Fi.

In conclusione, noi chiediamo con forza di lasciare inalterato il limite di attenzione a 6 V/m e di abbassare l’obiettivo di qualità a 0,6 V/m, considerando attentamente gli impatti sulla salute umana e adottando una misura preventiva in linea con il principio di precauzione.

Grazie per la vostra attenzione e per il vostro impegno nella tutela della salute pubblica.

Associazione Articolo 21
AIE – Associazione Italiana Elettrosensibili
AMICA – Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale
APPLE – Associazione Per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog
ASSIS – Associazione di studi e Informazione sulla salute
CIL – Coordinamento Istruzione per la Libertà
Associazione Eco-Mondo
Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”
Movimento “Elettrosmog e 5G?”
Stop 5G Emilia
Stop sperimentazione 5G